Urbanistica e rigenerazione: il convegno al Palazzo Reale rilancia il futuro dei centri storici
In occasione della Giornata Internazionale dei Monumenti e dei Siti, mercoledì 16 aprile 2025 è in programma presso la Sala Conferenze del Palazzo Reale di Napoli il convegno “Centri storici e intervento contemporaneo”, promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, in collaborazione con la Soprintendenza ABAP del Comune di Napoli, ICOMOS Italia e Do.Co.Mo.Mo. Italia. L’iniziativa ha raccolto numerosi esperti e rappresentanti delle istituzioni per riflettere sul rapporto tra conservazione del patrimonio storico e trasformazioni contemporanee in chiave architettonica, urbanistica e sociale.
Ad aprire i lavori è stato Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, sottolinea come i centri storici non siano entità cristallizzate, ma organismi vivi che devono dialogare con le sfide del presente. In questo quadro, la tutela del patrimonio assume un ruolo attivo, promuovendo progettualità capaci di unire memoria, giustizia sociale, sostenibilità e innovazione.
Rosalia D’Apice, funzionario delegato come Soprintendente ABAP per il Comune di Napoli, pone l’accento sull’importanza di un confronto interdisciplinare, capace di generare soluzioni nuove attraverso il dialogo tra architetti, urbanisti, storici dell’arte, giuristi ed economisti. Il convegno ha visto infatti l’alternarsi di relazioni ad alto profilo tecnico-scientifico, in grado di delineare orizzonti concreti per una rigenerazione rispettosa e contemporanea.
Un punto centrale è il contributo dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Napoli e Provincia, rappresentato dal presidente Lorenzo Capobianco, che ribadisce la necessità di una visione integrata tra tutela e progetto. L’intervento contemporaneo – afferma – non deve mimetizzarsi, ma diventare strumento critico per restituire vitalità ai contesti urbani storici.
Particolarmente significativo l’intervento del presidente di ICOMOS Italia, Maurizio De Stefano, che inserisce il dibattito nella cornice dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con l’obiettivo 11.4 dedicato alla protezione del patrimonio culturale nelle città. Napoli, con il suo centro storico riconosciuto dall’UNESCO, è un laboratorio a cielo aperto, capace di offrire buone pratiche di integrazione tra memoria e contemporaneità, come illustrato anche nel documento “The Spirit of Naples”.
Ugo Carughi, del Direttivo nazionale ICOMOS e già presidente di Do.Co.Mo.Mo. Italia, affronta le difficoltà di una lettura omogenea dei valori territoriali, spesso compromessa da interventi tardivi o frammentari. L’invito è quello a sviluppare strumenti più agili e capaci di cogliere la complessità stratificata dei contesti urbani.
Le conclusioni sono affidate a Antonello Alici, presidente di Do.Co.Mo.Mo. Italia, che evidenzia la fragilità del paesaggio urbano storico e la necessità di valorizzarne ogni fase evolutiva, inclusa quella più recente, spesso trascurata. La città, dunque, come organismo vivente in continua trasformazione, che richiede letture complesse, strumenti aggiornati e un cambio di paradigma nella cultura del progetto.
L’evento, accreditato dall’Ordine degli Architetti con 6 CFP, rafforza il dialogo tra istituzioni, accademia e professionisti, aprendo prospettive concrete per politiche integrate di rigenerazione urbana. Napoli si conferma ancora una volta come città guida nel dibattito internazionale sul patrimonio urbano, esempio di sintesi tra bellezza antica e urgenze contemporanee.
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(foto fornita da Ufficio stampa Ordine degli Architetti in allegato al comunicato)

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