Incontro sul restauro a Napoli: reperti in vetro e rostro ellenistico protagonisti a Palazzo Reale

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Incontro sul restauro a Napoli: reperti in vetro e rostro ellenistico protagonisti a Palazzo Reale

Ritorna a , nel cuore del Palazzo Reale, la terza edizione di intorno al Restauro, un’iniziativa promossa dalla Soprintendenza ABAP per il Comune di Napoli in con l’Accademia di Belle Arti di Napoli. L’inaugurazione è fissata per mercoledì 16 aprile 2025 alle ore 10:00, nelle affascinanti Salette Pompeiane, e segna l’avvio di un cantiere aperto al pubblico che mette al centro il come ponte tra passato e presente.

L’evento rappresenta una rara occasione per osservare da vicino i processi di restauro di reperti in vetro di epoca romana, provenienti dagli scavi della Stazione Municipio della metropolitana, un sito che in epoca greco-romana ospitava il porto antico di Neapolis. Gli scavi, condotti nel corso degli anni, hanno restituito migliaia di reperti, tra cui manufatti vitrei, elementi lignei e relitti navali, eccezionalmente conservati grazie alla falda acquifera della zona. I reperti, caduti o gettati in , raccontano i consumi, i commerci e la vita quotidiana nella città portuale tra il III secolo a.C. e il VI secolo d.C.

L’apertura del cantiere è prevista ogni lunedì dalle 9:30 alle 17:30, sempre nelle Salette Pompeiane. Qui si potrà seguire il restauro “in diretta” dei manufatti vitrei, lavorati in un’officina rinvenuta negli scavi della Stazione Università in piazza Bovio, attiva nel tardo VI secolo d.C.. Il vetro, materiale fragile ma preziosissimo per la comprensione degli usi antichi, è al centro di ricerche archeologiche sempre più accurate. L’introduzione della tecnica della soffiatura in età augustea ha permesso una vera rivoluzione nella produzione, rendendo il vetro accessibile anche ai ceti meno abbienti e sostituendo in parte la ceramica.

Un altro protagonista dell’iniziativa è il rostro archeologico in bronzo, recuperato nel 2021 nel porto moderno di Napoli dal sub S. Andelora. Si tratta di un raro strumento da guerra navale, utilizzato per speronare le navi nemiche, restaurato dalla cattedra di restauro dei metalli dell’Accademia di Belle Arti. Il reperto, pur danneggiato, conserva la forma a tridente, i fori di fissaggio alla chiglia e un’iscrizione in greco: Αἐόλος (Aeolos), forse il nome della nave, evocativo di agilità e velocità. Databile alla prima età ellenistica, potrebbe appartenere a una piccola imbarcazione militare alleata di Roma, legata alla stessa Neapolis. Solo pochissimi esemplari simili sono noti, soprattutto dal sito della Battaglia delle Egadi del 241 a.C., rendendo questo ritrovamento eccezionale per la del .

Completano l’iniziativa i restauri delle opere contemporaneeL’Angelo” di Riccardo Dalisi e “La Deposizione” di Gianni Pisani, collocate nel cortile del Belvedere, anch’esse curate dall’Accademia. Un segnale forte della volontà di connettere l’antico con il presente, attraverso un dialogo tra , conservazione e .

Un’occasione imperdibile per il pubblico, gli studiosi e gli appassionati di e restauro, che potranno vedere in azione restauratori e archeologi, osservando come i frammenti della storia vengano riportati alla luce, interpretati e restituiti alla comunità.

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