Tesori Ritrovati al MANN: nel cuore di Napoli la mostra che svela crimini e reperti trafugati
Nel cuore di Napoli, tra le storiche sale del Museo Archeologico Nazionale (MANN), prende vita un’esposizione che va oltre il valore estetico dell’arte: “Tesori ritrovati. Storie di crimini e reperti trafugati”, in programma dall’11 aprile al 30 settembre 2025, racconta vicende spesso oscure ma fondamentali per comprendere la complessa filiera del traffico illecito di beni culturali. Curata da Massimo Osanna, Direttore Generale Musei, e da Marialucia Giacco, responsabile dell’area Studi e Ricerche del MANN, la mostra rappresenta il frutto di un lavoro interdisciplinare tra istituzioni pubbliche, magistratura e forze dell’ordine.

Il progetto nasce da un protocollo d’intesa tra il MANN e la Procura della Repubblica di Napoli, che ha dato vita a un’indagine sullo stato giuridico di oltre 15.000 reperti archeologici, molti dei quali rimasti per anni nei depositi museali a seguito di sequestri. Un’attenta attività di ricognizione, condotta in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha permesso di restituire 600 opere al pubblico, testimoniando il valore della legalità e l’importanza della tutela del patrimonio storico.

Come afferma Massimo Osanna, la mostra è «l’esito di un importante percorso d’indagine che documenta l’impatto del saccheggio e del traffico illecito sulla conservazione del nostro patrimonio». Il Procuratore Aggiunto Pierpaolo Filippelli sottolinea il valore simbolico della restituzione alla collettività, mentre il Generale Francesco Gargaro evidenzia il contributo fondamentale delle indagini per la ricostruzione del contesto di provenienza dei beni.

Il percorso espositivo è allestito nel terzo piano del museo, in sale appositamente riallestite per ospitare un viaggio nella memoria e nell’identità culturale. I reperti coprono un arco cronologico che va dall’età arcaica al Medioevo e provengono da tutta l’Italia meridionale: ceramiche daunie, enotrie, corinzie, attiche a figure nere e rosse, ceramiche figurate di produzione lucana, apula e campana; bronzi, armi, ornamenti, terrecotte figurate, elementi marmorei di epoca romana e una vasta collezione numismatica.
Ma ciò che rende unica la mostra è il taglio narrativo che ne caratterizza l’impostazione: ogni reperto racconta una storia. Dalle lastre affrescate della Tomba del Cavaliere di Paestum, un tempo nella collezione privata di Maria Callas, alla bizzarra vicenda di una farmacia napoletana dove si barattavano reperti per droghe, fino al caso di una statua romana del I secolo d.C., abbandonata per anni in un cortile condominiale di Fuorigrotta prima di finire nelle mani della criminalità organizzata. Questi racconti restituiscono al visitatore la dimensione reale e drammatica del saccheggio culturale, spesso alimentato da collezionismo illecito e traffici internazionali.

“Tesori Ritrovati” non è solo una mostra, ma un atto di restituzione pubblica e un invito alla riflessione collettiva su temi cruciali come la tutela del patrimonio, la legalità e il valore della memoria condivisa. Un’occasione preziosa per comprendere come anche il passato, trafugato, possa essere ritrovato e difeso, e come la collaborazione tra Stato, cultura e giustizia possa costruire una nuova consapevolezza collettiva.
www.museoarcheologiconapoli.it
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Info:
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Dal 11 aprile al 30 settembre 2025
Info biglietti e prenotazioni su www.museoarcheologiconapoli.it
Instagram: @mannapoli, @mic_italia, @carabinieritpc
Facebook: @MuseoArcheologicoNazionalediNapoli, @micItalia, @CarabinieriTPC
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