Ricciarelli: Nel film di Pagano un mondo senza barriere. Malattia come occasione di incontro
Il 12 settembre, al PalaJunior Borgo Rossi di Piove di Sacco (Pd), si è svolta una grande serata solidale dedicata alla malattia di Alzheimer, organizzata da Giusy Molena, presidente dell’Associazione Alzheimer Piove di Sacco, e con testimonial una delle artiste italiane più poliedriche e più amate dal pubblico: Katia Ricciarelli.
“Siamo nati undici anni fa”, spiega la presidente Molena, donna impegnata in prima linea sul fronte dell’assistenza alle persone colpite da questo insidiosissimo male, e alle loro famiglie, che abbisognano di cure e sostegno, non meno dei malati stessi, “e durante questo lungo cammino mi sono resa conto sempre più delle molteplici esigenze di chi vive questa dura prova. Purtroppo c’è ancora uno stigma su questa malattia, che la rende, un po’ come accade con le malattie psichiatriche, fonte di vergogna. Per le persone che convivono con la demenza, aprirsi, parlare, è difficile. Questo rende estremamente importante creare occasioni di condivisione e di comunicazione. Serate come quella che siamo riusciti, con grande tenacia e impegno, a mettere in piedi, sono fondamentali.”
Una forza della natura, la signora Molena, indomabile e appassionata nella sua lotta personale, al fianco di chi soffre. Non a caso, la sua esperienza è cominciata nei “centri di sollievo”, e la parola dice tutto.
Nel corso della serata è stato presentato il documusical “In principio era il Canto”, realizzato a Palinuro (Sa), con protagonista la stessa Ricciarelli: “È un onore per me essere qui. Nel film che abbiamo realizzato celebriamo la bellezza, l’inclusione, la fratellanza. Sogniamo un mondo senza confini e senza barriere. Una malattia non può essere l’occasione di una frattura fra la gente, ma deve essere l’occasione di incontrarsi, di riflettere, di sostenersi l’uno con l’altro.”
Silvano Cerulli, produttore esecutivo del film, si dice “felice che Palinuro, con i suoi meravigliosi scenari di costa e di mare, diventi ambasciatore non solo di bellezza ma anche di valori così alti, e che il nostro lavoro serva a promuovere la gioia di vivere in maniera inclusiva e solidale, tema da sempre caro alla nostra comunità, senza lasciare indietro nessuno.”
Autore del film è Flavio Pagano, che ha scritto i testi e le musiche, e ha curato la regia (con il supporto della giovane Maria Margot, autrice di una splendida postproduzione): “Mi occupo di Alzheimer da circa quindici anni. Ho cominciato come curacari, assistendo mia madre. Poi ho cominciato a raccontarlo. Ho scritto libri tradotti in tutta Europa, romanzando le nostre incredibili avventure, e ho curato alcuni cortometraggi per l’Alzheimer Fest, pubblicati dal Corriere della Sera. Fuori di qualunque retorica, devo dire che l’incontro con la malattia è stato fonte di grandi momenti di dolore, ma anche di immensi insegnamenti. In fondo, grazie a mia madre, al sacrificio di quella malattia, forse oggi sono una persona migliore, che riesce a fare un po’ meglio la cosa più importante e più difficile della vita: comprendere i bisogni degli altri.”
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