Silence is a Gift: l’intimità resistente di Ciro Battiloro in mostra Al Blu di Prussia

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Silence is a Gift: l’intimità resistente di Ciro Battiloro in mostra Al Blu di Prussia

Dal 22 maggio al 13 settembre 2025, la galleria Al Blu di Prussia (via Filangieri, 42 – Napoli) ospita Silence is a Gift, mostra fotografica di Ciro Battiloro a cura di Maria Savarese, con il patrocinio delle Celebrazioni Napoli 2500. La mostra è un contrappunto espositivo all’omonimo libro pubblicato nel 2024 dalla casa editrice francese Chose Commune, finalista al Paris Photo Aperture Photobook Award. Attraverso oltre 35 fotografie, Battiloro racconta volti e vite dei quartieri popolari del Sud Italia e dei pescatori normanni, in un racconto fatto di silenzio, bellezza e umanità.

Silence is a Gift non è soltanto il titolo di una mostra, ma la dichiarazione poetica di uno sguardo: quello di Ciro Battiloro, classe 1984, fotografo originario di Torre del Greco e oggi basato a Napoli. Con un approccio intimo e filosofico, Battiloro esplora l’esistenza umana in contesti segnati da marginalità e resistenza, senza retorica né voyeurismo. I suoi lavori esposti riuniscono per la prima volta a Napoli due cicli storici — Sanità e Santa Lucia — dedicati a due quartieri iconici e feriti, rispettivamente a Napoli e Cosenza, completati da Le Petit Souffle, un progetto nato nel 2022 durante la residenza al Festival Planche Contact in Normandia, con cui ha vinto il Prix du Public Tremplin Jeunes Talent.

Il Rione Sanità è uno dei luoghi simbolo della Napoli invisibile eppure brulicante di energia, dove la casa e la strada si fondono in un continuum di relazioni, amore, fatica e quotidianità condivisa. È qui che Battiloro incontra i suoi soggetti, entra nelle loro case, ne diventa parte, ritraendone la vita con una delicatezza mai invasiva. La stessa dinamica si ripete nel quartiere Santa Lucia a Cosenza, separato fisicamente e culturalmente dalla “nuova” città, che un tempo era epicentro vivo di relazioni e oggi resta luogo di resistenza quotidiana. Le immagini, rigorosamente in bianco e nero, non documentano la miseria, ma esaltano la bellezza delle relazioni e dei legami familiari, che diventano potenti atti di resilienza.

Nel suo viaggio tra luoghi, comunità e corpi, Battiloro approda anche in Francia. Le Petit Souffle racconta la vita dei pescatori di Honfleur e Trouville, tra reti, preghiere, mani segnate dal mare e rituali ancestrali. Come Simone Weil, che da quelle stesse coste trasse ispirazione per la sua riflessione spirituale sul lavoro e la grazia, Battiloro coglie la dimensione esistenziale e mistica del lavoro manuale: la fatica come forma di bellezza, la ripetizione come tempo sacro.

Ogni progetto di Battiloro si sviluppa in un arco temporale ampio, anche di tre o quattro anni, ed è costruito sull’ascolto, sul tempo donato e condiviso. La fotografia non è per lui strumento di osservazione esterna, ma gesto relazionale. Un modo, come scrive, per “fare i conti con la propria solitudine e superarla grazie a una condivisione che diventa ricordo e creazione”. La mostra è dunque una mappa affettiva, dove ogni ritratto è un incontro, ogni scatto è un atto d’amore. Il silenzio non è vuoto, ma rifugio. Resistenza. Memoria.

A emergere è l’intimità come forma di verità e di resistenza: un riparo dallo scorrere del tempo, dai rumori del mondo, dall’estetica stereotipata della marginalità. Silence is a Gift ci insegna che nei vicoli più stretti, nei volti segnati, nella fatica dei gesti quotidiani, si nasconde un’intera cosmologia umana, fatta di legami, riti, sacralità e poesia.

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(foto di Ciro Battiloro fornite dall’Ufficio stampa – courtesy by Galleria Al Blu di Prussia)

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