Emeroteca Biblioteca Tucci: un patrimonio salvato, ma le contraddizioni restano

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Emeroteca Biblioteca Tucci: un patrimonio salvato, ma le contraddizioni restano

L’Emeroteca Biblioteca Tucci di Napoli, storico punto di riferimento culturale italiano, ha superato un’altra difficile prova grazie a un contributo di 50.000 euro stanziato dalla Regione Campania su proposta della vicepresidente del Consiglio, Valeria Ciarambino. Un aiuto fondamentale che ha garantito, almeno per il momento, la sopravvivenza della struttura situata nell’edificio postale di Piazza Matteotti. Tuttavia, di quel “sostegno immediato” annunciato il 13 novembre 2023 dall’allora ministro della cultura in visita alla biblioteca insieme a cinque direttori generali del Mic, si è persa ogni traccia.

img_0047-1-1-low Emeroteca Biblioteca Tucci: un patrimonio salvato, ma le contraddizioni restano

Le contraddizioni nel mondo delle biblioteche e delle emeroteche italiane non sono certo una novità. A confermarlo è un recente episodio che ha avuto una dimensione ancora più concreta. Durante il question time in Senato, il ministro Alessandro Giuli ha sottolineato l’importanza di “valorizzare le biblioteche quali strumenti di educazione intellettuale, civica e di aggregazione”. Eppure, nei giorni scorsi, il Polo SBN di Napoli (SBN sta per Servizio Bibliotecario Nazionale) ha inviato una comunicazione ai direttori delle biblioteche private, richiedendo il pagamento di una quota forfettaria di 200 euro per poter rimanere all’interno del sistema bibliotecario nazionale.

“Ha senso chiedere un contributo economico alle biblioteche che già svolgono un servizio pubblico, garantendo l’accessibilità al patrimonio librario per studiosi e ricercatori? – si chiede il Presidente dell’Emeroteca – Una contraddizione ancora più evidente se si considera la Legge 534/1996, che il Parlamento varò proprio con l’obiettivo di sostenere e potenziare le biblioteche private. Tuttavia, i fondi assegnati nel tempo sono stati spesso esigui e ritardati, con l’unica eccezione di un finanziamento più consistente nel 2022″.

“Se nel 1996 si riconobbe la necessità di aiutare le biblioteche a sopravvivere, ha ancora senso oggi che lo Stato chieda loro un contributo economico per mantenere attivo un servizio nazionale?” aggiunge il Presidente.

Un interrogativo che merita risposte concrete, soprattutto in un Paese che si propone di valorizzare il proprio patrimonio culturale.

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