Inaugurato a Napoli l’International Training Center for Medically Assisted Reproduction
L’Università degli Studi di Napoli Federico II ha inaugurato l’International Training Center for Medically Assisted Reproduction – Embryology, un centro che si distingue a livello internazionale per il suo approccio innovativo nella formazione specialistica, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate, simulazioni realistiche e un focus multidisciplinare., un centro unico a livello globale dedicato alla formazione specialistica nella medicina riproduttiva. Nato dalla collaborazione con Merck, leader mondiale nel settore delle biotecnologie e della fertilità, il centro si propone di colmare il gap formativo con approcci didattici avanzati e tecnologie di ultima generazione.

Il progetto, concepito per affrontare le sfide globali come il calo demografico e l’infertilità, fenomeni che rappresentano una minaccia significativa alla crescita sociale ed economica. Secondo l’ONU, il tasso di natalità globale è in costante diminuzione, con un impatto diretto sul benessere delle società, mentre circa il 15% delle coppie nel mondo affronta problemi di infertilità secondo l’OMS., è stato descritto dal rettore dell’Ateneo, Matteo Lorito, come “un’opportunità strategica per rafforzare la leadership accademica della Federico II e migliorare la qualità della vita delle coppie con difficoltà riproduttive”. La struttura ospiterà specialisti provenienti da tutto il mondo, offrendo un percorso formativo intensivo e multidisciplinare in tecniche come la fecondazione in vitro, la criopreservazione e la diagnosi genetica preimpianto.
Il centro prevede tre principali percorsi formativi, ideati dal professor Carlo Alviggi, coordinatore scientifico del progetto. Questi includono:
- Procreazione medicalmente assistita (PMA);
- Criopreservazione di gameti e tessuti;
- Diagnosi genetica preimpianto.

L’offerta didattica si rivolge sia a neolaureati sia a professionisti esperti, con programmi calibrati su diversi livelli di competenza. Gli studenti avranno la possibilità di apprendere l’utilizzo di tecnologie avanzate come i sistemi di microscopia time-lapse per il monitoraggio degli embrioni, software per la diagnosi genetica preimpianto e tecniche innovative di vitrificazione per la criopreservazione di gameti e tessuti. L’obiettivo è creare figure altamente specializzate in grado di applicare le tecniche più innovative in contesti clinici internazionali.
Uno dei punti di forza del centro è l’impiego del modello Poseidon, sviluppato dalla Federico II per classificare le pazienti a bassa prognosi riproduttiva. Questo approccio è ora riconosciuto e utilizzato in tutto il mondo. Secondo Thomas D’Hooghe, vicepresidente di Merck KGaA, la collaborazione con l’Ateneo napoletano rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra accademia e industria, fondamentale per promuovere innovazioni che possano migliorare significativamente le cure offerte ai pazienti.

Durante la cerimonia di apertura, alla quale hanno partecipato figure di rilievo come Giuseppe Longo (direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II), Giovanni Esposito (presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia) e Giuseppe Bifulco (direttore del Dipartimento Materno-Infantile), è stato evidenziato il valore sociale del progetto. Il centro rappresenta una speranza concreta per migliaia di coppie che affrontano l’infertilità, un problema che interessa circa il 15% delle coppie globalmente, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Italia, si stima che circa 1 coppia su 5 incontri difficoltà nel concepimento, evidenziando l’importanza di strutture specializzate come questa per offrire soluzioni avanzate e personalizzate. offrendo loro accesso alle tecnologie più avanzate.
Il reclutamento degli studenti inizierà con focus su Asia e Medio Oriente, espandendosi successivamente in Nord Africa e altre regioni. I corsi, organizzati in piccoli gruppi (20-25 partecipanti), garantiranno un elevato standard di apprendimento grazie a un rapporto diretto con i docenti e all’utilizzo di simulatori e intelligenza artificiale.

Questa iniziativa rappresenta un esempio di eccellenza nel partenariato pubblico-privato, con Merck che fornisce supporto economico senza compromettere l’autonomia accademica dell’istituzione. Come sottolineato da Carlo Alviggi, “il nostro obiettivo è non solo formare esperti, ma anche sensibilizzare la comunità medica sull’importanza della salute riproduttiva in un contesto globale di denatalità.”
Con questo progetto, l’Università Federico II conferma la propria posizione di leader internazionale nella medicina riproduttiva, grazie anche a collaborazioni di prestigio come lo sviluppo del modello Poseidon, adottato a livello mondiale, e la partecipazione a progetti internazionali nel campo delle biotecnologie e della salute riproduttiva., contribuendo al progresso scientifico e aprendo nuove possibilità per la cura dell’infertilità.
Share this content:

