DRAMA, le ferite della luce di Cesare Accetta Al Blu di Prussia

Copertina ok foto di Angelo Marra

DRAMA, le ferite della luce di Cesare Accetta Al Blu di Prussia

“Il teatro è stato ed è il mio momento di ricerca privilegiato e continua ad essere presente nella mia ricerca: il teatro, inteso come scatola nera e come camera oscura. Tutto con la luce può e deve succedere. Quello che si vede e quello che si intravede, ma anche «quel che non si vede» come diceva Antonio Newiller.”

Queste parole di Cesare Accetta, tra i principali direttori della fotografia del teatro e del cinema italiano, ci introducono alla mostra curata da Maria Savarese Al Blu di Prussia ed organizzata dalla Fondazione Mannajuolo. Lo storico spazio espositivo di via Filangieri è stato trasformato da Cesare in un palcoscenico in cui lo spettatore si trova immerso in un’azione scenica di cui diventa protagonista. Gli attori sono le grandi fotografie che rappresentano stati emotivi con cui il visitatore si deve confrontare. Un happening teatrale dove non esiste più la quarta parete, ma tutti sono partecipi dell’evento e tutti sono coinvolti nella sperimentazione di Accetta. 

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Questa mostra, che è più una performance collettiva, si inserisce in una lunga ricerca del maestro napoletano che comincia già nel 1975 con le primissime esperienze con i gruppi teatrali di via Martucci per poi confluire nel 1985 nel libro Nero Sensibile. Cesare fin da queste esperienze è affascinato dalla possibilità del mezzo meccanico di registrare le emozioni. Il teatro ed in particolare quello di avanguardia è tutto concentrato sulla forza emotiva degli attori. In queste prime esperienze Cesare è principalmente fotografo di scena, ma un fotografo pienamente partecipe dell’azione teatrale e le sue foto possono essere lette come una vera e propria recitazione sensibile su carta fotografica. Sempre a cura di Maria Savarese tutto il suo lavoro di documentazione è stato presentato al PAN nel 2012 con una mostra ed un catalogo dal titolo Dietro agli occhi. Nel 2015, sempre a cura di Maria Savarese, presenta al Museo Madre In Luce, un lavoro dove convergono tutti i suoi interessi sull’illuminazione, l’immagine fissa e quella in movimento. 

Con DRAMA Accetta continua questa sperimentazione riunendo tutte le sue esperienze di fotografo, di direttore della fotografia in teatro e nel cinema e costruisce un percorso sensibile ed emotivo che coinvolge e travolge lo spettatore. 

Al centro della sua ricerca vi è il nero e la luce, nel contrasto di questi estremi si svolge la sua sperimentazione, una sorta di silenzio della luce che si annulla nel magnetismo del buio. In questa lotta emergono i ritratti degli attori che vivono emozioni intense fissate dalla fotografia. 

Ci sono anche dei video proiettati nella saletta all’interno della galleria che propongono un’analisi delle possibilità espressive dell’essere umano. 

La molteplicità di competenze e di talenti che vive sono solo le diverse sfaccettature di un’indagine unica perseguita con grande e rara coerenza. Siamo di fronte ad una ossessione che si nutre di luce, di buoi e di emozioni per indicare per possibilità dell’esprimersi e quindi dell’esistere.

Troviamo assonanze e risonanze con la caverna di Platone, dove le immagini sono solo ombre del mondo delle Idee ed anche con l’Essere gettato di Heidegger in cui l’Essere accade e noi ne siamo parte. L’uomo progetto gettato verifica il suo essere umano attraverso le emozioni. La luce è come una ferita che lacera il buio e rivela esistenze ed essenze.  Le problematiche poste sono tra le più profonde con cui l’uomo contemporaneo si possa confrontare.

La coerenza, la qualità della ricerca di Cesare Accetta lo pongono tra i principali interpreti della cultura visiva italiana. 

Ricordo solo che nel 2023 ha vinto il premio UBU, il più importante premio italiano per il teatro, per il disegno luci della CUPA Di Mimmo Borrelli.

All’inaugurazione il 9 febbraio hanno partecipato molte personalità della cultura e dello spettacolo di Napoli come Mario Martone, Fabio Donato, Luciano Ferrara e tanti altri. Cesare è molto amato sia per il suo indiscusso talento sia per la sua sobrietà.

La mostra sarà visitabile fino al 6 febbraio. 

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