Aliberti racconta la sua Scafati sotto l’albero, una città che sta costruendo il suo futuro

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Aliberti racconta la sua Scafati sotto l’albero, una città che sta costruendo il suo futuro

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Scafati si veste a festa offrendo ai cittadini e turisti una serie di eventi che animano la città fino all’Epifania. Fulcro attorno a cui ruota tutto è la comunità illuminata dall’accensione del grande albero di Natale in piazza Vittorio Veneto, con le relative luci d’artista che fanno da sfondo ad una ricca rassegna musicale che unisce la magia delle festività alla potenza della musica. La città si trasforma dunque in un palcoscenico incantato, pronto ad ospitare una serie di eventi che abbracciano generi musicali diversi tradizione e innovazione. Un calendario fitto che spazia dai grandi nomi come Enzo Avitabile, Eugenio Bennato, Clementino (per citarne solo alcuni), agli appuntamenti più legati alle tradizioni come il “Presepe vivente” nel centro storico o “aspettando l’Epifania” che vedrà animazione in piazza per i più piccini e ancora tanta musica, danza, spettacoli davvero per tutti i gusti.

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Abbiamo raggiunto telefonicamente il Sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, già sindaco di dal 2008 al 2016, che ci ha raccontato indaffaratissimo ed entusiasta di questa “rinascita” che la sua città sta vivendo e vivrà nel futuro.

Sindaco come sta vivendo questo clima di festività, ma per lei di grande impegno grazie ai bellissimi eventi in programma che vedono la città di Scafati come centro culturale di alto profilo?

Questo periodo è come un secondo tempo di un impegno che dura dal 2008. E’ la continuazione naturale del mio lavoro svolto per la città nei mandati precedenti, ma con una visione più ampia per il futuro. C’è un lavoro programmato da mesi intorno a questa rassegna che vede un cartellone davvero variegato. Abbiamo pensato ad accontentare ogni tipo di pubblico, dai grandi ai piccini abbracciando diversi gusti musicali, mantenendo viva la grande tradizione culturale del nostro territorio, ma con un occhio puntato all’innovazione, al futuro e allo sviluppo della nostra realtà. È una grande soddisfazione lavorare riaccendere i riflettori e dare il giusto valore ad una città che, negli anni scorsi, era sprofondata nell’oblio, a che adesso è un luogo pieno di vita. Con questa rassegna inoltre diamo la possibilità ai cittadini di vivere il Natale nella proprie città e quindi essere protagonisti di eventi di grande spessore.

Il calendario degli appuntamenti è vasto e spazia sia dai momenti prettamente legati alla tradizione natalizia, ma anche grande spazio ai momenti ludici, ed in particolare alla grande rassegna musicale che abbraccia tantissimi gusti musicali, accontentando davvero un pubblico vasto. Quanto lavoro c’è in un’ offerta così variegata?

Questa rassegna rientra sicuramente in una visione più ampia di quello che sarà il futuro di questo territorio. Nulla è improvvisato, abbiamo iniziato a lavorare da settembre, questa rassegna rientra in una serie di eventi che sono sia concerti ma anche momenti della nostra tradizione, come ad esempio la festa della Madonna delle Vergini, il Carnevale, una grande rassegna estiva, delle attività per valorizzare i prodotti tipici del territorio come ad esempio il pomodoro Sammarzano. Il mio progetto di rinascita prevede eventi che coprano tutto l’anno e non solo il periodo delle festività natalizie, mirati poi a diventare strutturali, capaci di diventare attrattori turistici e di creare un indotto che significa nuove opportunità di lavoro che siano per i giovani un valido motivo per vivere e lavorare nella proprio terra. Creando eventi attrattivi, rassegne culturali, ma anche sportive, che possano coinvolgere i bambini, valorizzare la nostra biblioteca culturale, insomma non bisogna trascurare niente, nessun ambito e nessun aspetto sarà tenuto a margine. Quindi la mia è una visione d insieme con un’idea di città, di politiche sociali, di cultura, di pianificazione del territorio che spesso manca agli amministratori. Se non c’è visione non ci sono risultati che ti portano lontano.

Quanto conta la vicinanza con Pompei?

La vicinanza di Pompei è un’opportunità. Il ruolo dei sindaci è quello di valorizzare le risorse naturali che hanno. Chi ha la fortuna di vivere in un luogo di impareggiabile bellezza naturale come ad esempio la costiera, sfrutta ovviamente la sua posizione naturale o culturale nel caso di Pompei che è una perla unica al mondo. La nostra intelligenza e capacità di guardare oltre deve essere quella di agganciarsi a queste realtà vicine per crescere e rendersi attrattivi sotto l’aspetto dell’accoglienza, ad esempio sul nostro territorio ci sono oltre 300 b&b e questo è un valore aggiunto dal punto di vista dei servizi. Anche noi, nel nostro territorio abbiamo inoltre una chicca poco conosciuta al grande pubblico e che va assolutamente valorizzata, si tratta della “Fonte miracolosa”, ovvero delle fonti che sono poco conosciute, ma sono importantissime, infatti c’è la festa della Madonna dei Bagni che sposa   fede e folklore e che celebra una tradizione molto antica. Proprio qui si pensa sia nata la tradizione della tammorra.

Qual è la sua ricetta vincente per la città di Scafati?

Bisogna far crescere il territorio e rendersi attrattivi sotto l’aspetto dell’accoglienza, ma anche di produrre aggregazione per far sentire il cittadino protagonista della sua realtà e farlo vivere nel territorio creando futuro anche per la nuova generazione. Bisogna far crescere una realtà che è comunque difficile, poichè è, purtroppo, notevolmente abitata anche da fenomeni di microcriminalità che vanno regolati e combattuti con il rafforzamento delle forze dell’ordine ma anche con le opportune politiche sociali che possano diventare sentinella in modo da monitorare il territorio e aggiustare il tiro sulla questione dell’educazione dei nostri ragazzi soprattutto attraverso la cultura, cultura intesa a 360 gradi.

 

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