Intelligenza Artificiale e Pubblica Amministrazione: a Napoli il confronto sulla trasformazione digitale

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Intelligenza Artificiale e Pubblica Amministrazione: a Napoli il confronto sulla trasformazione digitale

L’intelligenza artificiale dice quello che sa, ma non sa quello che dice”.

Roberta Cocco, esperta di trasformazione digitale, sintetizza così i rischi e le opportunità di questo strumento potentissimo che sta cambiando le nostre vite e il nostro modo di lavorare. L’affermazione è stata pronunciata nel corso di una tavola rotonda sull’argomento che si è tenuta presso la sala del Consiglio nel Complesso monumentale di Santa Maria la Nova a Napoli lo scorso 30 ottobre, organizzata dalla Città Metropolitana di Napoli, con la partecipazione del vicesindaco Giuseppe Cirillo e del segretario generale Antonio Meola, per fare il punto sull’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione.

Un’intera giornata di confronto tra istituzioni, esperti di diritto, tecnologi e amministratori pubblici su una delle sfide più significative dell’era digitale.

La mattinata si era aperta con i contributi qualificati dei vertici della magistratura partenopea: Maria Rosaria Covelli, Presidente della Corte di Appello di Napoli, Aldo Policastro, Procuratore Generale, e i presidenti della Corte dei Conti per la Campania, Michele Oricchio (sezione giurisdizionale) e Massimo Gagliardi (sezione di controllo).

L’IA può aiutarci nella fase preparatoria, di ricerca delle informazioni, dei precedenti giudiziari, ma l’elaborazione del pensiero giudicante deve restare necessariamente umana” ha ribadito il Procuratore Policastro.

Dello stesso avviso Bruno Frattasi, Direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale: “L’intelligenza artificiale ci può aiutare in tantissimi campi, a partire dalla salute, migliorando la capacità di fare medicina e di curare le malattie rare. L’IA è una grande arma trasformativa della nostra società, dobbiamo esserne pienamente consapevoli, ma – come dice l’Europa nel suo regolamento – dobbiamo tenere al centro la decisione umana, in cui in tutti i campi deve prevalere sulla macchina”.

Tra i relatori anche Antonio Maria Tambato della Direzione Innovazione e Transizione Digitale dell’AGID, Walter Tortorella, Direttore del Dipartimento Economia locale e Formazione di IFEL, e docenti universitari di diritto costituzionale e informatica giuridica delle università napoletane e non solo, insieme a professionisti del settore legale e tecnologico.

Nel pomeriggio, la tavola rotonda “P.A.: Metodologie, azioni e priorità. Che fare?”, moderata dal giornalista Rai Romolo Sticchi – che lavora alla rubrica Pixel di tecnologia sostenibile del TG3 – ha affrontato le questioni operative e strategiche per orientare concretamente le amministrazioni pubbliche nel percorso di trasformazione digitale.
Tanti i temi sul tavolo: dalla necessaria formazione del personale alla responsabilità sul trattamento dei dati sensibili, fino alle questioni legate al GDPR, ai rischi di data breach e alla sovranità dei dati, considerando che i principali sistemi di IA generativa non sono italiani.

I vari relatori, da Luca Zammarchi, Chief Technology Officer con la direzione del gruppo EasyGov, a Selene Giupponi, coordinatrice nazionale Women4Cyber, fino agli avvocati Ernesto Belisario e Massimiliano De Luca, hanno sottolineato la necessità di non lasciare indietro nessuno nel gap tecnologico, promuovendo un’IA inclusiva e non escludente.

È necessario poi partire da dati certi e corretti da fornire come input all’IA e, in ogni caso, l’output generato deve essere sottoposto a revisione umana.

E siccome diventa sempre più importante saper fare le giuste domande, ovvero “promptare” in maniera corretta, chissà che nel futuro le professioni più richieste non necessitino di grande fantasia e creatività.

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Città Metropolitana di Napoli

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