Power of Siberia 2: Russia e Cina stringono un patto energetico strategico

Power of siberia 2

Power of Siberia 2: Russia e Cina stringono un patto energetico strategico

Dal 2021, l’Europa ha ridotto la quota di gas russo dal 45% al 18% del proprio fabbisogno, con l’obiettivo di azzerarla entro il 2027. Mosca rivolge lo sguardo a Oriente: la Cina è pronta a diventare il principale partner energetico di Mosca.

Mosca perde l’Europa, Pechino si rafforza

Il nuovo gasdotto Power of Siberia 2, un gasdotto lungo 6700 km che attraversa la Mongolia, avrà una capacità di 50 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2030. Si aggiungerà al gasdotto Power of Siberia 1, la cui capacità passerà da 38 a 44 miliardi di metri cubi. Tuttavia, la capacità complessiva rimane inferiore ai 180 miliardi di metri cubi un tempo destinati all’Europa. Permangono incertezze su finanziamento e prezzo per Pechino, mentre la Cina continua a diversificare le proprie fonti tra Qatar e Australia.

Un’alleanza in chiave anti-USA

Per la Russia, il progetto non compensa le perdite sul mercato europeo, ma rafforza un legame strategico con la Cina. Per Pechino, rappresenta un tassello fondamentale per aumentare l’autonomia dagli Stati Uniti e dalle rotte instabili del Golfo. La volontà geopolitica è evidente: Mosca e Pechino puntano a ridisegnare l’ordine energetico mondiale. Tuttavia, resta il dubbio su chi dei due detterà realmente le regole del gioco.

Gianluca Auriemma

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