Premio Amato Lamberti 2025: borse di studio a giovani ricercatori e premi all’impegno civico

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Premio Amato Lamberti 2025: borse di studio a giovani ricercatori e premi all’impegno civico

A Palazzo San Giacomo, cuore istituzionale della città di Napoli, si è svolta la cerimonia di consegna delle borse di studio e dei riconoscimenti speciali del Premio Nazionale Amato Lamberti 2025, promosso dall’associazione dedicata alla memoria del sociologo, docente e politico Amato Lamberti, figura pionieristica nello studio delle mafie in ambito accademico. Il premio, giunto alla dodicesima edizione, è patrocinato dal Comune di Napoli ed è sostenuto da un gruppo di mecenati, con l’obiettivo di incoraggiare la ricerca scientifica indipendente e premiare l’impegno civile nel contrasto alla criminalità organizzata.

A ricevere le borse di studio da 1.000 euro sono stati tre giovani studiosi distintisi per l’approccio innovativo e scientifico al tema della legalità. Per le tesi di dottorato sono stati premiati Marianastasia Letizia, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Dipartimento di Scienze Sociali), e Mattia Fossati, dell’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici). Il premio per la miglior tesi di laurea magistrale è stato conferito a Sara Cipriani, dell’Università di Teramo (Dipartimento di Giurisprudenza), per una ricerca approfondita e attuale sulle strategie di contrasto alla criminalità organizzata nel quadro normativo nazionale.

Durante la cerimonia, che si è svolta nella Sala Giunta del Comune di Napoli, erano presenti il sindaco Gaetano Manfredi, gli assessori Teresa Armato (Turismo e Attività Produttive) e Antonio De Iesu (Polizia Municipale e Legalità), il presidente onorario del Premio Franco Roberti – già procuratore nazionale antimafia ed eurodeputato – e Nino Daniele, presidente del Premio e coordinatore dei lavori. Un momento solenne e partecipato, che ha testimoniato l’importanza di mantenere alta l’attenzione pubblica e istituzionale sui temi della legalità e della giustizia sociale.

Accanto ai riconoscimenti accademici, sono state assegnate targhe speciali all’impegno civico a tre protagonisti del tessuto sociale e culturale partenopeo. Marina Rippa, attrice e regista teatrale, presidente dell’associazione Femminile Plurale, è stata premiata per il suo lavoro con le persone fragili attraverso il teatro sociale. A Carmela Manco, presidente dell’associazione Figli in Famiglia, è andato un riconoscimento per l’incessante attività a favore dell’infanzia e delle famiglie in difficoltà. Infine, Rosario Esposito La Rossa, scrittore, editore e animatore culturale a Scampia, è stato omaggiato per il suo impegno nella diffusione della cultura come strumento di emancipazione e resistenza.

Nel suo intervento, Gaetano Manfredi ha sottolineato l’eredità scientifica e sociale di Amato Lamberti: «È stato un grande innovatore. Il primo a capire che per contrastare le mafie non bastano gli strumenti repressivi, ma occorrono ricerca, formazione e competenze professionali. Ha fatto della legalità un terreno di studio universitario». Parole rilanciate da Nino Daniele, che ha evidenziato come il premio rappresenti oggi un osservatorio indipendente per leggere l’evoluzione dei fenomeni mafiosi, sempre più transnazionali, pervasivi e difficili da intercettare. «Occorre un affinamento degli strumenti di indagine e nuove forme di mobilitazione delle coscienze – ha dichiarato –. Le mafie non sono un ricordo del passato, ma un elemento centrale nell’economia globale».

Il Premio Amato Lamberti continua così a rappresentare un faro nella difesa dei valori costituzionali, premiando la conoscenza come arma contro le mafie e l’azione civica come forma di resistenza quotidiana. Un appuntamento che unisce università, istituzioni, cultura e cittadinanza attiva nella costruzione di una società più giusta e consapevole.

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