Campi Flegrei: sicurezza e rischi tra polemiche e interventi del Governo
La situazione nei Campi Flegrei è nuovamente al centro del dibattito politico e istituzionale. Il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, ha espresso un giudizio netto durante l’informativa urgente alla Camera: “In quell’area, che coincide con uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo, un’accurata e responsabile programmazione urbanistica avrebbe dovuto impedire fin dal dopoguerra ogni attività edificatoria”. Le sue parole evidenziano un problema strutturale che interessa circa 100mila residenti, esposti a un rischio elevato.
Il ministro ha sottolineato l’importanza delle misure adottate dall’esecutivo, definendole frutto di “una programmazione accurata e strutturata”. Ha ricordato che “a partire dal settembre 2023 il governo ha voluto accendere i riflettori” sulla zona, stanziando 52 milioni di euro per affrontare le criticità, fornire strumenti di gestione del rischio alle amministrazioni locali e garantire maggiore sicurezza alla popolazione. Tuttavia, ha rassicurato che, secondo l’Osservatorio Vesuviano, “non esservi allo stato evidenze di immediata eruzione”, pur ribadendo la necessità di essere pronti a qualsiasi eventualità.
Le evacuazioni continuano: 163 nuclei familiari, pari a 388 persone, hanno lasciato le loro abitazioni su ordinanza dei sindaci. Il ministro ha ribadito che “a fronte della richiesta regionale, è stato dichiarato lo stato di mobilitazione per la protezione civile per i territori di Pozzuoli, Bacoli, Bagnoli e per parte del territorio della città metropolitana di Napoli”. Tuttavia, ha lanciato una critica diretta ai cittadini, affermando che la scarsa partecipazione alle esercitazioni di emergenza rappresenta un problema.
Le dichiarazioni del ministro hanno suscitato forti reazioni. Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, ha commentato: “La convivenza con il rischio fa parte della contemporaneità. È chiaro che oggi abbiamo un grande tema che è come fare a coniugare l’urbanizzazione con la gestione del rischio”. Francesco Emilio Borrelli (AVS) ha denunciato un atteggiamento punitivo nei confronti dei residenti: “Si è arrivati al paradosso di colpevolizzare i cittadini dei Campi Flegrei, gli unici in Italia a subire un trattamento del genere da parte di un governo”. Marco Sarracino (PD) ha invitato l’esecutivo ad ascoltare “maggiormente i sindaci”, mentre il deputato M5S Antonio Caso ha puntato il dito contro la gestione dell’emergenza: “In questi due anni di legislatura abbiamo fatto decine e decine di proposte in Parlamento per provare a dare risposte concrete al territorio, ma avete sempre bocciato tutto ed oggi è evidente che la vostra gestione dell’emergenza non stia funzionando come dovrebbe”.
Anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, ha espresso delusione: “Le parole del ministro per il Sud e la Protezione Civile Nello Musumeci sono state largamente insoddisfacenti. Solo parole, oltretutto, nessun provvedimento, né un’idea fattiva su come affrontare davvero l’emergenza restando al fianco di cittadini e imprese”. Costa ha evidenziato l’assenza di misure concrete su mutui, vie di fuga e fondi per adeguamenti antisismici.
Il dibattito sulla gestione del rischio nei Campi Flegrei continua ad accendere lo scontro politico. Marco Sarracino, in Aula, ha criticato la mancanza di misure straordinarie, accusando il governo di aver ignorato proposte come il super sisma bonus per l’edilizia privata e il finanziamento di interventi antisismici, mentre le scosse continuano a danneggiare infrastrutture e servizi essenziali. “Alla fine il tema è sempre lo stesso: quando le questioni riguardano il Sud, voi non sapete fare altro che tagliare. Perché il vostro è il governo più antimeridionalista della storia repubblicana!” ha concluso Sarracino, sollecitando un’azione immediata e concreta.
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