Climate change e patrimonio storico-artistico: WRENCH, Napoli protagonista a Barcellona

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Climate change e patrimonio storico-artistico: WRENCH, Napoli protagonista a Barcellona

I cambiamenti climatici non influiscono solo sulle nostre vite, ma anche sui monumenti e sul patrimonio storico-artistico dei territori, accelerando i processi di degradazione. A rispondere a queste problematiche, è stato lanciato il progetto internazionale “WRENCH – Whispers of Time. Heritage as Narratives of Climate Change”, che ha visto la sua inaugurazione il 18 e 19 ottobre presso l’Istituto di Storia della Scienza dell’Università Autonoma di Barcellona (UAB). Alla conferenza ha partecipato Rosario Andreozzi, Consigliere metropolitano delegato all’Ambiente della Città Metropolitana di Napoli, che ha ufficialmente aderito all’iniziativa.

Il progetto WRENCH è sostenuto dal Belmont Forum, un organismo internazionale che promuove la ricerca transdisciplinare sui cambiamenti climatici. Coordinato dalla UAB, coinvolge partner accademici come la Middle East Technical University, la Durham University, l’Università della Campania Vanvitelli, e soggetti non accademici come Hidromod, Coop4Art, DOM, la Diocesi di Ragusa e il Castello di Durham.

“La nostra adesione – ha affermato Andreozzi – riflette l’importanza di tutelare il patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico della nostra città, profondamente esposto agli effetti del cambiamento climatico”. Ha inoltre annunciato la volontà di proporre una tappa del progetto a Napoli per l’anno successivo e di partecipare alla costruzione di un Forum Mediterraneo su cambiamenti climatici e patrimonio, seguendo le indicazioni del Sindaco Gaetano Manfredi.

I ricercatori del progetto WRENCH svilupperanno metodi per valutare la vulnerabilità del patrimonio culturale ai cambiamenti climatici, proponendo strategie di adattamento. Verrà esplorato l’impatto delle condizioni climatiche estreme, come temperature estreme, vento e precipitazioni, sui materiali storici come tufo, mattoni e calcestruzzo, oltre al rischio di catastrofi naturali.

Saranno scelti cinque siti pilota tra il Regno Unito e i Paesi del Mediterraneo, e Napoli sarà uno di questi. “Stiamo valutando il Cimitero delle Fontanelle e altri luoghi del nostro patrimonio per lo studio dell’impatto del cambiamento climatico e per sperimentare nuove pratiche di conservazione”, ha annunciato Andreozzi.

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