Emergenza idrica nell’Appennino Meridionale: soluzioni condivise da Autorità di Bacino e Regioni
L’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, guidata dal Segretario Generale Vera Corbelli, ha convocato l’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici per fronteggiare l’intensificarsi della crisi idrica che sta colpendo vaste aree del Mezzogiorno. Le alte temperature e la scarsità di piogge hanno ridotto drasticamente le disponibilità idriche in molte sorgenti chiave, come il fiume Gari, il Biferno, il Cassano Irpino e l’invaso di Conza, rendendo necessario un coordinamento interregionale per evitare emergenze e disservizi gravi alle popolazioni e al settore agricolo.
Un punto centrale dell’incontro è stato l’accordo tra Regione Lazio e Regione Campania, grazie al quale si è autorizzato un incremento temporaneo del prelievo d’acqua dal Gari a beneficio dell’Acquedotto Campania Occidentale. Una decisione, questa, frutto del lavoro costante di mediazione dell’Autorità, che ha agito da ponte tra le parti e ha aperto anche alla discussione su future compensazioni ambientali per i territori del frusinate coinvolti.
Parallelamente, il Tavolo Tecnico Permanente Campania-Puglia-ABD ha avviato una rimodulazione delle risorse nelle sorgenti irpine e sannite per stabilizzare i flussi e limitare l’impatto sugli schemi interregionali. A questo si aggiunge il monitoraggio continuo delle sorgenti del Biferno, dove si registra una conferma del calo già riscontrato nel 2024. Anche in questo caso, le azioni di ripartizione sono state mantenute per garantire la fornitura potabile all’area di Benevento.
Il Segretario Generale ha inoltre richiamato l’attenzione su un problema sistemico e trasversale: la dispersione idrica, sia nei sistemi ad uso potabile che in quelli irrigui. Un danno che pesa pesantemente sull’efficienza complessiva del sistema e che impone urgenti interventi di manutenzione e ammodernamento delle reti. Un messaggio chiaro è stato rivolto a tutti i soggetti istituzionali e gestori presenti all’incontro, tra cui Protezione Civile, Ministero dell’Ambiente, ISPRA, ISTAT, ANCI, CREA, CNR, ENEL Green Power, AQP, A2A, e molte Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia).
Tra le azioni di rilievo, anche la recente rimodulazione del piano irriguo per il bacino dell’Ofanto, che ha visto un aumento della dotazione per la Basilicata di circa 1 Mm³, senza intaccare la riserva potabile, grazie a un equilibrio negoziato tra tutti gli attori del comparto.
Sul piano scientifico, l’Autorità ha avviato un percorso per la definizione delle misure di salvaguardia idrica con il supporto dell’Università di Bologna, mentre con l’Università Federico II di Napoli si lavora sull’analisi dell’impatto delle pressioni idriche in ambito irriguo. In parallelo, con il CREA è in corso un aggiornamento del contesto agricolo e dei fabbisogni idrici nei suoli del distretto.
Infine, si segnalano livelli di severità idrica elevati in province come Crotone, Reggio Calabria, Avellino e Benevento, con livelli medi o in crescita in Puglia, Lazio, Molise, Salerno e parte della Basilicata. È un segnale d’allarme che rende evidente l’urgenza di interventi strutturali, coordinati e innovativi per preservare una risorsa tanto preziosa quanto fragile come l’acqua.
In un quadro complesso e critico, l’azione dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale si conferma punto di equilibrio, sintesi e dialogo tra territori, enti e soggetti tecnici per garantire una gestione sostenibile, equa e lungimirante delle risorse idriche nel Mezzogiorno.
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