Emilio Contrasto (UNISIN/CONFSAL): Sportelli bancari sempre più rarefatti
di Alessandra Desideri
Confermata – e ormai dobbiamo aggiungere purtroppo – la tendenza delle banche a diminuire in maniera sensibile i presidi sui territori del nostro Paese. Una desertificazione che ha origini lontane e che con l’affermarsi delle ICT (Information and Communication Technologies) e dell’Intelligenza Artificiale è diventata sempre più critica.
I dati del rapporto “Banche e istituzioni finanziarie: articolazione territoriale”al 31 dicembre 2024 pubblicati il 31 marzo 2025 dalla Banca d’Italia parlano chiaro e lo confermano.
Abbiamo voluto commentare con il Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL Emilio Contrasto i dati sulla “desertificazione bancaria” focalizzando la nostra attenzione su alcuni parametri essenziali: numero banche, numero filiali sui territori, numero dipendenti.
Segretario Contrasto, perché parliamo di desertificazione bancaria?
Dobbiamo necessariamente usare un termine forte come quello di “desertificazione” che, però, ben rappresenta la forte riduzione della presenza degli sportelli bancari sul territorio nazionale. Da oramai molti anni la presenza delle banche sui territori attraverso sportelli fisici diminuisce di giorno in giorno, lasciando interi territori con un numero esiguo o addirittura senza nessun sportello. Tale situazione, in base anche alle nostre ricerche, determina notevoli conseguenze per i territori, le persone e per le imprese che perdono il loro riferimento finanziario per eccellenza, determinando a cascata processi di desertificazione economica e, alla fine, sociale/demografica.
Sempre meno filiali e sportelli in Italia, quindi?
Sì, sempre meno filiali sui territori della nostra penisola. Quasi ogni giorno ormai dalle Banche ci vengono comunicati chiusure e/o accorpamenti di Filiali e sportelli che stanno lasciando alcuni Comuni e non solo quelli del Sud e delle Isole senza un presidio bancario. Rispetto al 2023, il 2024 ha visto un ulteriore depauperamento della consistenza numerica delle banche, della popolazione dei lavoratori bancari e degli sportelli.
Il Sud e le Isole risultano le aree del Paese sempre più penalizzate con una presenza pari al 22% del totale nazionale, mentre nelle regioni del Nord la presenza degli sportelli è pari al 58%.
Al 31 dicembre 2024, secondo il Rapporto della Banca d’Italia, gli sportelli delle banche italiane e le filiali in Italia di banche estere erano 19.654 con una perdita di 506 unità (-2,5%) in un solo anno rispetto al 2023 quando ne erano presenti 20.160. Le banche presenti da 428 si sono ridotte a 420. Altro dato molto significativo è quello del personale per il quale si è passati dai 262.249 del 2023 ai 261.653 con una diminuzione di 596 Risorse, numero destinato a calare ulteriormente in considerazione degli esodi programmati da alcuni Gruppi bancari per i prossimi mesi ed anni.
Per comprendere bene la gravità del fenomeno è utile allargare il periodo di analisi e risalire indietro nel tempo. Prendiamo, quindi, in esame il decennio precedente al 2024 e precisamente il periodo che va dal 31.12.2012 al 31.12.2023. In questo arco temporale si è passati da 32.881 sportelli del 2012 a 20.160 sportelli del 2023 (-12.721); da 315.238 dipendenti del settore del 2012 a 261.425 del 2023 con una perdita di 53.813 Risorse.
Un numero estremamente rilevante che, come dicevo, non accenna a fermarsi.
L’utilizzo delle tecnologie e dell’Intelligenza Artificiale hanno influito su questa tendenza negativa?
Sì hanno influito nel corso degli anni in via sempre più crescente perché con l’evoluzione tecnologica, la digitalizzazione e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale processi che prima richiedevano più dipendenti si sono via via automatizzati. Inoltre, si è sempre di più sviluppato l’utilizzo del digital banking e della cosiddetta fintech. Fenomeni che nella popolazione e nelle imprese hanno registrato una crescita importante nel periodo del COVID-19 per diventare, per una vasta fascia di clientela, lo strumento principale per l’operatività bancaria. Oggi la media nazionale di coloro che utilizzano l’Internet Banking è del 55%, rispetto al 52% del 2023, al 48% del 2022, al 45% del 2021. Il numero di sportelli per 100.000 abitanti nell’ultimo rapporto Bankitalia 2024 è di 33, nel 2023 era di 34, nel 2022 di 36, nel 2021 di 37.
Segretario qualche dato sulla situazione della Campania…
In Campania 792mila persone risiedono in comuni desertificati bancariamente con un incremento in un solo anno di 61mila e 45mila imprese hanno sede in comuni senza alcuna banca con un incremento di 3.600 rispetto all’anno precedente. 49mila imprese possono usufruire di un solo sportello nel comune in cui hanno sede. Una situazione complessa che colpisce in particolare le persone anziane che sono costrette a spostarsi per effettuare un’operazione bancaria con notevole disagio e per le imprese che perdono un importante presidio di legalità sui territori.
È possibile ridurre il fenomeno della desertificazione bancaria?
Il fenomeno purtroppo è irreversibile. Bisogna, però, fare in modo che le situazioni di criticità generate vengano eliminate o almeno ridotte. Nel nostro Paese ancora forte è il digital divide, le infrastrutture sia di rete che di trasporto non sono uniformi nelle varie aree e ciò crea disuguaglianze che vanno ad incidere in maniera spesso rilevante sull’economia dei territori.
Le Banche, in moltissimi casi, svolgono la essenziale funzione di motore di trasmissione su territori, famiglie e soprattutto imprese dei vari strumenti tempo per tempo posti in essere dalle istituzioni locali, nazionali e comunitarie a sostegno di imprese e famiglie. Esiste poi il problema, assolutamente strategico, della consulenza che riguarda sia la clientela privata ma anche e soprattutto le imprese e la necessità per queste ultime di trovare interlocutori in grado di rispondere velocemente ed efficacemente alle loro istanze.
Inoltre, l’assenza o la scarsissima presenza su territori di sportelli bancari e la minore attenzione alle esigenze del tessuto sociale, economico e produttivo delle varie realtà del nostro Paese e del Sud in particolare, che sconta un forte gap in tutti i settori, porta inevitabilmente con sé un incremento del fenomeno dell’usura.
Come si diceva in premessa, in assenza di imprese e di lavoro, i giovani abbandonano i territori e provano a “cercar fortuna” in aree o Paesi con maggiore densità produttiva.
In sintesi,alla desertificazione bancaria segue la desertificazione economica che a sua volta determina un calo demografico evidente nelle giovani generazioni che si vedono costrette a cercar fortuna in altre aree del nostro Paese o nazioni.
Come UNISIN/CONFSAL da tempo lavoriamo, attraverso iniziative, convegni e interlocuzioni a tutti i livelli, per accendere un faro su tale fenomeno. In Sicilia, ad esempio, in un convengo organizzato a Gibellina, siamo stati promotori, grazie all’impegno dell’on. Stefano Pellegrino, di un’iniziativa legislativa regionale che prova ad affrontare tale questione. È necessaria una forte presa di posizione da parte della politica e delle Associazioni delle Impese, che devono individuare, insieme alle banche, strumenti anche in grado di supportare le stesse banche a coprire le aree del nostro Paese meno economicamente attrattive. Ne va del futuro del Paese stesso.
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